iPhone 5, in arrivo la prossima estate? Le ultime voci, riportate da 9toMac.com, sembrano avvicinare l'uscita del nuovo smartphone di Apple che potrebbe arrivare nel corso dell'estate, come ha confermato un dipedente della Foxconn.
Ma Apple ha altri grattacapi al momento, e provengono proprio dalla Foxconn e da un rapporto pubblicato dal New York Times, che ben lungi dal complimentarsi con Apple per i risultati finanziari raggiunti nel 2011, è andato a scavare negli stabilimenti asiatici del colosso americano. Proprio la Foxconn, nota anche come la fabbrica dei suicidi, è finita sotto i riflettori da un po' di tempo.
Negli ultimi dieci anni, secondo quanto denuncia il NyT, Apple è diventata una delle più potenti aziende al mondo, ma a danno dei dipendenti, visto che i lavoratori delle catene di montaggio di iPhone, iPad e altri dispositivi operano spesso in condizioni di lavoro difficili. I problemi sono svariati, ma riguardano soprattutto la loro sicurezza.
Gli stabilimenti Foxconn, infatti, non sono nuovi a disastri. Appena un anno fa un'esplosione in una fabbrica di iPad, a Chengdu, uccise 4 persone e provocò 77 feriti. Per non parlare dei 137 casi di avvelenamento. Due anni fa, furono 137 le persone che lavoravano per uno dei fornitori cinesi di Apple a cui fu riscontrato un avvelenamento a causa di una sostanza chimica tossica usata per pulire schermi degli iPhone.
E infine lo sfruttamento del lavoro minorile. È vero, Apple ma anche i suoi concorrenti, hanno ormai raggiunto un ritmo di innovazione quasi senza pari nella storia moderna. Ma a che prezzo?
E il Ceo Tim Cook si difende dalle accuse mosse dal NyT e ribatte: “Come società e come individui, siamo definiti in base ai nostri valori. Purtroppo alcune persone stanno mettendo in discussione i valori di Apple oggi, e mi piacerebbe affrontare direttamente con loro la questione. Noi ci prendiamo cura di ogni lavoratore nella supply chain a livello mondiale”.
Cook definisce inoltre false e offensive le accuse mosse contro la Apple: “Come sapete meglio di chiunque altro, accuse come queste sono contrarie ai nostri valori”.
E conclude: "Il nostro obiettivo è educare i lavoratori riguardo ai propri diritti, in modo che siano autorizzati a parlare quando riscontrano condizioni non sicure o un trattamento ingiusto. Come sapete, oltre un milione di persone sono state addestrate dal nostro programma".
Ma la notizia ormai ha fatto il giro del web. E difficilmente le parole di Cook potranno cancellare ciò che la denuncia del New York Times ha portato sotto gli occhi di tutti.